sabato 27 aprile 2013

# 1




Parliamo di me.

Succhio le tette dell’odio per scelta reciproca mia e del mondo, ho visto la Musica di qualità contorcersi come un pesce spiaggiato sotto al sole della mediocrità, ho visto il Cinema d’autore ridursi a bere il proprio piscio sabbioso nascondendosi sotto al tavolo, ho visto l’Arte fare harakiri con un coltello di plastica ripetendo meccanicamente frasi sconnesse a proposito delle palle dei tassi.
Sono il figlio furente di questa società purulenta, un figlio degenere ed incestuoso, cresciuto davanti a un maxischermo, a cui hanno negato il lusso di sbarre dorate, dandomi da mangiare merda e sangue.

Ho visto scheletri fottuti agitare le loro vecchie ossa per il centro città, orde di folli maree polverose - uomini e donne - annegare in se stessi per nessun motivo apparente, ho fatto zapping con le vostre vite, trovandole dei noiosi, vili varietà, ma ho continuato a guardare, ohimè, come in una cura Ludovico durata 25 anni lunghi come il metaforico pisello della società, avanti e indietro nel più sacro dei miei buchi.

Sono stato testimone delle folli emissioni oscure dei vostri cervelli stanchi e fotocopiati, le vostre feci morali sono state il mio cibo spirituale per troppo a lungo, ed ora, ORA una televisione è diventata il mio cervello, la mia trasmissione è un’apocalisse intellettuale 24 ore su 24, i miei spettatori:voi, guinea pigs, cavie, capretti sacrificali, Tu, lettore, conosci quei mostri indelicati,

ipocrita lettore, mio pari, fratello!

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