
Televisionhead consiglia: tutto ciò che è vintage, dando uno sguardo alla (ir)realtà musicale da cancro ai coglioni che ci avviluppa, è bene avere memoria storica, cosìcchè, quando cammineremo col bastone e ci usciranno i peli dalle orecchie potremo bacchettare i nuovi teenagers iperattivi nel far nulla di Domani, dicendo loro che, se non altro, la puzza sotto alle ascelle degli anni 90, noi, o alcuni di noi, l'abbiamo per lo meno avvertita distrattamente. Quanto basta per essere delusi con una forza che rasenta il trauma da questi anni 2000 e '10 di merda, che ci hanno sottratto la felicità di essere giovani costringendoci a vile revivalismo di fotocopie sbiadite di ciò che un tempo era. Una generazione che imita i propri padri è una generazione sconfitta, e merita di morire. Peccato per me e te, lettore, ma i cani umani coi quali abbiamo pranzato, gomito a gomito, nella mensa dei poveracci che è la vita, quei maledetti mostri di mediocrità che chiamano coetanei, ebbene loro hanno ucciso lo sballo. Nessuno avrebbe potuto prevederlo. Non l'hanno ucciso i genitori. non gli sbirri. non la guerra, interiore o esteriore. non la disperazione. non MTV, schiava delle mode e venditrice meccanica di onde di merda come mode. No. è stato il ragazzetto della porta accanto che ha preferito le discoteche ai rave, le tastierine agli amplificatori, il rap bianco o quello nero più borghese a quello cosciente del messaggio che si portava dietro; ha preferito le boyband al new sincerity movement del Texas, cagato solo dalla solita nicchia veggente di quattro stronzi. Ha preferito Beyoncè a Kurt Cobain e Ronan Keeting ai Lounge Lizards. Bè ogni generazione ha la sua guerra, e la mia è stata quella di dover stare in apnea tra il non potermi dire parte della Generazione X e il non voler far parte in nessun modo di quella Y. Se dite che gli anni 90 fanno schifo, siete stati ibernati sino ad ora, poichè io questi 20 anni li ho vissuti nel più totale disprezzo. Non potendo nemmeno identificare la mia angoscia in generi come l'hardcore, senza scadere nella fantasia di GALVANIZZARE pietosamente un movimento già cadavere, io sono figlio di anni mai esistiti. grazie di niente, Zeitgeist.
Nessun commento:
Posta un commento